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Meta avrebbe aggirato le regole privacy di Apple e licenziato chi lo ha denunciato

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Meta avrebbe aggirato le regole privacy di Apple e licenziato chi lo ha denunciato

Meta è di nuovo al centro delle polemiche. Un ex product manager ha detto che l’azienda ha aggirato le misure di tutela della privacy di Apple e ha ingannato gli inserzionisti sul valore reale delle campagne pubblicitarie.

Secondo quanto dice il Financial Times, Samujjal Purkayastha dice che l’hanno licenziato dopo che ha tirato fuori più volte la questione in azienda. L’uomo ha fatto ricorso a un tribunale del lavoro, dicendo che lo hanno allontanato ingiustamente per aver detto che ci sono delle pratiche scorrette.

Il punto centrale è l’App Tracking Transparency (ATT), il sistema introdotto da Apple nel 2021 che impone alle app di ottenere il consenso esplicito degli utenti per tracciarne le attività. Una misura che la maggioranza degli utenti ha rifiutato, causando perdite stimate in miliardi di dollari per le big tech fondate sulla pubblicità personalizzata. Meta aveva avvisato gli investitori che avrebbe perso circa 10 miliardi di dollari all’anno a causa di questa limitazione.

Secondo i documenti che sono stati presentati al tribunale, Purkayastha dice che l’azienda ha aggirato queste regole:

“Meta ha collegato segretamente i dati degli utenti con altre informazioni per tracciare l’attività su siti esterni senza chiedere il permesso, anche se Apple nel 2021 ha introdotto misure che chiedono esplicitamente il consenso”, si legge negli atti.

Pare che al centro della vicenda ci sia un team definito “chiuso e segreto” che avrebbe usato una tecnica chiamata deterministic matching, cioè la raccolta di dati identificabili per collegare le attività di un utente su più piattaforme, in violazione diretta delle policy Apple.

L’ex manager dice anche che Meta ha truccato i risultati dei suoi annunci, mostrando agli inserzionisti dati più alti di quelli veri.

Meta respinge ogni addebito e sostiene che il licenziamento di Purkayastha non abbia nulla a che fare con queste accuse. Il tribunale, dal canto suo, non ha ancora emesso una sentenza definitiva e ha annunciato che una udienza completa si terrà entro la fine dell’anno.

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